Alik Cavaliere: Racconto, Mito, Magia

La Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Forti di Verona inaugura il 15 ottobre una mostra dedicata allo scultore Alik Cavaliere (Roma,1926–Milano,1998), una delle personalità più originali nel panorama artistico europeo del secondo dopoguerra.
A sette anni dalla sua scomparsa sarà possibile ripercorrere l'itinerario poetico dell'artista, il quale iniziò ad esporre nel 1945 e con le esposizioni alla Biennale di Venezia del 1964 e del 1972 venne sancita la sua affermazione a livello internazionale.
La rassegna di Palazzo Forti include numerose straordinarie opere come Apollo e Dafne (1971), I processi (1972), La stanza di Pigmalione (1986-87), Le riflessioni di Narciso (1988), L'Orlando Furioso (1994-96) e alcuni opere plastiche: Giochi proibiti (1958-59), Le metamorfosi (1959), il viaggio-racconto di Gustavo B.(1960-62), i Cespugli (anni '60 e '80), W la libertà (anni '70), la serie degli alberi e delle Donna corteccia (anni '90), per citarne alcune.
L'ironia dell'artista si miscela con una malinconia struggente e silenziosa manifestando così la tensione drammatica della vita: figure che camminano barcollanti verso la città, tronchi surreali con improbabili frutti sospesi, nidi di rose ingarbugliate sotto gabbie-prigioni.
L'artista, con le sue infinite sperimentazioni di materiali (ferro, bronzo, alluminio, vetro, cristallo, stoffa, ceramica) e tecniche (dalla scultura agli allestimenti scenografici) dimostra il suo costante impegno artistico in favore di un'arte che è vita e, in quanto tale, dramma, tensione e coinvolgimento psichico e fisico.
Per ulteriori informazioni visitare la scheda tecnica della mostra.

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