Festa di Santa Giulia a Brescia

Nel 763 Desiderio, re dei Longobardi, e sua moglie Ansa fecero traslare le reliquie di Santa Giulia, cartaginese martirizzata in Corsica, nel monastero di San Salvatore a Brescia. Essi intesero, anche in questo modo, rendere onore alla martire e contemporaneamente dare lustro al monastero da loro appena istituito in quella che è oggi via Musei. Nordafricana, dunque, eppure bresciana da quando il suo corpo venne traslato in città, la diffusione del culto di Giulia è legata soprattutto all'importanza grandissima goduta per vari secoli dal monastero bresciano, continuamente arricchito di privilegi e di possessi in ogni parte d'Italia. Con la soppressione del monastero nel 1798 e la traslazione delle reliquie di Santa Giulia, cessarono tutte le manifestazioni legate al suo culto. L'apertura del Museo della Città è stata l'occasione - quindi - per ripristinare, dopo più di due secoli, una festa che rinnova, il legame di Brescia al nome di Giulia.
Santa Giulia è un complesso museale che rappresenta la più straordinaria aggregazione di forme della storia urbana, documento del vivere civile, artistico e religioso dell'intera Italia settentrionale. Oggi Santa Giulia, oltre che nome di una splendida santa, è anche quello di una grande operazione culturale e civile che si sta conducendo con successo e che si può riassumere nel progetto Brescia. Lo splendore dell'Arte. Ovvero una realtà che solo nelle parole appare circoscritta all'ambito bresciano. Infatti non è eccessivo parlare di evento mondiale nel caso di Santa Giulia, cioè di un complesso storico, architettonico, artistico che riassume in sé solo in larga misura alcuni fra i periodi più fecondi e interessanti della storia di Brescia, ma quella di interi popoli e di intere civiltà. Romani, Longobardi, Franchi, Veneziani, fra gli altri, hanno lasciato segni epocali che vi vengono restituiti dal recupero e dal restauro del complesso.
La festa è anche l'occasione per i visitatori di incontrare, lungo via dei Musei, artigiani, produttori enogastronomici e, idealmente collegati alla moderna destinazione del monastero, un ragguardevole numero di musei d'arte e storia. All'edizione dello scorso anno hanno aderito 72 musei, 18 Istituzioni ed Associazioni culturali e 35 artigiani e 19 consorzi e produttori enogastronomici.
Per consultare il programma completo è disponibile il sito ufficiale della manifestazione.

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