Le Ore

In occasione della prima personale, tenutasi nel dicembre del 2000, Monica Dematté sottolineava «il confine incerto, labile, che Pierluca vede fra la spiritualità e il sesso, quest'ultimo vissuto senza risvolti o intenti pornografici, ma piuttosto come un aspetto importante e “santo” dell'esistenza».
Con l'attuale mostra, che riprende il titolo di una famosa rivista erotica, Cetera pone l'accento su una pornografia più esplicita, in conflitto con la pastorale cristiana, il vittoriano preconcetto del sesso come peccato che, a ben vedere, lega fra loro la preghiera dei bigotti e la recidiva pratica della masturbazione.

In questa occasione Cetera ha concepito un'installazione pittorica suddivisa in dieci polittici i cui piccoli formati tendono a digradare sviluppandosi in modo simile ad una tavola optometrica, secondo lo sfoglio di un giornale; un quadro più grande, 90x80 cm, adempierà invece alle funzioni della copertina. I singoli dipinti saranno inoltre contornati da un bordo, come immagini chiuse all'interno di un televisore, e alterneranno istantanee tratte dalla rivista a un corollario di situazioni, luoghi e personaggi che gravitano attorno al sesso.

L'ironia di cui è sempre intrisa la pittura di Cetera si mantiene ora in bilico con il ridicolo, per quel senso di vergogna e riprovazione che implica l'atto dell'onanismo, gesto furtivo che al giardino delle delizie preferisce angusti, desolati spazi domestici, in “religioso silenzio”. Ma se i corpi sono svelati, la pittura tende invece alle velature; lo “squallore” finisce per “squalificare” l'immagine cosicché il soggetto erotico passa in secondo piano dando modo all'artista di introdurre il discorso sulla pittura e indagare i modi della visione, che si altera, sfocandosi o sdoppiandosi (si noti l'assonanza tra il titolo Le Ore e il verbo greco orao che significa “guardare”).
Proprio per questo ogni gruppo di opere presenta il volto dell'artista mentre indossa occhiali sempre diversi, da presbite a miope con progressivo ispessimento delle lenti, come a ripercorrere i decimi dell'occhio fino a culminare nella cecità (gli occhiali scuri scherniscono la convinzione popolare secondo cui la masturbazione rende ciechi).

Pierluca Cetera mette così in mostra gli oggetti-giochi di piacere che “assolvono” la voluttà ma non la colpa.

Pierluca Cetera è nato a Taranto nel 1969. Vive e lavora a Castellaneta (TA).

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